IMG alt=’Steinmeier: “Ora la guerra è vicina, non consentiamo a Putin di essere nostro nemico. Serve una nuova Ginevra”‘ src=”http://www.tgtube.it/wp-content/uploads/2014/05/wpid-134608415-194189fc-a27f-4518-b765-2563d83d2eed.jpg” itemprop=”image”Frank-Walter Steinmeier (afp) STRONGBERLINO/STRONG. “Siamo ad un passo da uno scontro militare aperto in Ucraina. Occorre una seconda conferenza di Ginevra”. È il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier a parlare. Ed a esporre le nuove proposte di Berlino per evitare il peggio, in questa intervista a Repubblica e ad altri tre grandi quotidiani europei. “Non dobbiamo permettere a Putin di essere un avversario”. E ancora: “Vediamo immagini spaventose: la situazione peggiora di giorno in giorno, specie nell’est ucraino, le sanguinose immagini di Odessa ci dicono che siamo a pochi passi da uno scontro militare aperto. Dobbiamo cambiare la situazione”. PSTRONGMINISTRO, a quali tentativi pensa?/STRONGBR”MI concentro sulla ricerca di possibilità e strumenti per evitare una guerra civile. Tutti i paesi Ue escludono un intervento militare. Quindi dobbiamo cercare un mix bilanciato di pressione politica e offerte diplomatiche per preparare il terreno a una soluzione politica. È divenuto più difficile negli ultimi giorni. Ma forse la tragedia di Odessa è stata campanello d’allarme anche per le parti in conflitto. Gli ultimi mesi ci hanno mostrato che è facile condannare gli sviluppi, come è stato anche necessario dopo la violazione del diritto internazionale in Crimea. È infinitamente più difficile trovare vie d’uscita da un conflitto in escalation e le soluzioni politiche. Sarebbe irresponsabile permettere che le potenze coinvolte cadano in un completo silenzio tra loro a causa di una escalation… Anche se è difficile, abbiamo bisogno di cooperazione”./PPSTRONGPerché “Ginevra 1″ non ha funzionato?/STRONGBR”L’errore non è stato la conferenza, ma il non aver elaborato un modo per tradurre nei fatti le intese. “Ginevra 2″ deve stabilire singoli passi vincolanti, ridurre la tensione nelle zone più colpite dai conflitti, rafforzare un processo politico e costituzionale che includa tutti in Ucraina, sullo sfondo della cooperazione tra Usa, Europa, Russia per la stabilizzazione economica ucraina”./PPSTRONGPutin vuole ricostruire l’Urss?/STRONGBR”Certo è che nell’elaborazione teorica della politica estera russa la categoria dominante resta il pensiero in termini di sfere d’influenza geostrategiche. Ciò porta non solo a malintesi, ma anche a conflitti con le parti del mondo che dal 1989 avevano detto addio al pensiero geostrategico. L’idea europea di un rapporto stabile con i vicini non è stata mai rivolta contro la Russia. Dobbiamo convincere Mosca che deve avere lo stesso interesse a una stabilità della zona tra le frontiere orientali della Ue e le frontiere occidentali russe”./PPSTRONGPensa ancora che le elezioni presidenziali in Ucraina si terranno il 25 maggio?/STRONGBR”Le premesse non sono buone. Non sappiamo se saranno migliori il 25 maggio. Ma non è ammissibile una strategia che punti a rendere impossibile quella scadenza. Coloro che in Russia la mettono in forse cadono in contraddizione: dubitano della legittimità della leadership politica in Ucraina, e negano la chance di creare una nuova legittimità con l’elezione di un presidente. Per questo mi batto per “Ginevra 2″ e per un’intesa sulla scadenza elettorale”./PPSTRONGI paesi baltici temono uno scenario ucraino. Fino a che punto Nato e Germania sono pronte a difenderli?/STRONGBR”Nella parte orientale della Ue la sensazione di minaccia ha raggiunto il massimo livello. Soprattutto in Lettonia, Lituania ed Estonia. Lo capiamo, e abbiamo espresso la nostra solidarietà politica. In relazione a scenari di minaccia militare, la Nato ha rafforzato temporaneamente le capacità di sorveglianza, con pattuglie aeree e navali”./PPSTRONGSiamo allora testimoni di una nuova guerra fredda?/STRONGBR”I poteri politici non possono mai essere testimoni. Hanno la responsabilità di impedire che avvenga ciò che c’è ragione di temere, cioè che il conflitto sull’Ucraina diventi acuto, cosa che noi tutti in Europa non ritenevamo possibile. Improvvisamente, 25 anni dopo la fine del confronto tra i due blocchi, una nuova spaccatura politica dell’Europa diverrebbe di nuovo virulenta. Nessuno s’inganni: è un pericolo e una minaccia, non solo per l’Ucraina. Con questo conflitto può venire distrutta l’intera architettura di sicurezza costruita e consolidata in decenni in Europa”./PPSTRONGPutin è ancora un partner possibile, o piuttosto un avversario?/STRONGBR”Non dobbiamo permettergli di essere un avversario”./PPSTRONGNel 1914 le potenze pensarono a un conflitto locale balcanico, e poi divenne guerra mondiale. Quanto siamo lontani da una simile situazione?/STRONGBR”Tra il 1914 e oggi ci sono state due guerre mondiali e la fine del confronto tra i due blocchi. Tali eventi dovrebbero bastare a renderci sensibili e attenti a non ricadereOAS_RICH(‘Bottom’); mai a tempi come quelli di allora. Non vediamo oggi in tutta Europa una disponibilità di molti Stati a mandare in guerra i loro giovani. Con la Osce e l’Onu abbiamo strumenti che già più volte hanno reso governabili i conflitti. Adesso non c’è garanzia, ma spero che ci riesca di farlo con l’Ucraina, e lavoro per questo. Anche se durerà a lungo, perché la volontà di deescalation non è presente in tutte le parti in campo”.BR ASIDE class=tagsArgomenti:interviste esteriProtagonisti:Frank-Walter Steinmeier© Riproduzione riservata 06 maggio 2014
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Steinmeier: “Ora la guerra è vicina, non consentiamo a Putin di essere nostro nemico. Serve una nuova Ginevra”
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